Farsi pubblicare: il piano B

Hai spedito il tuo manoscritto a tutti i principali editori ma non hai ricevuto nessun riscontro?
I motivi del silenzio possono essere diversi.
Innanzitutto hai seguito le regole fondamentali che ho spiegato in questo post?
Purtroppo sapere come muoversi in ambito editoriale e in quale modo preparare e inviare il materiale alle case editrici può essere di grande aiuto, ma per quanto curi questo aspetto con attenzione non puoi mai avere la certezza che il tuo manoscritto verrà pubblicato.
Che fare allora?
Se sei davvero convinto del valore del tuo lavoro e vuoi che esso raggiunga i lettori, esiste il piano B.
Puoi spedire il manoscritto a una casa editrice indipendente, anche piccola o piccolissima.
Gli editori indipendenti sono meno legati alle logiche commerciali e hanno maggiore attenzione per gli esordienti. Inoltre non è vero che “piccolo ha meno voce”: l’entusiasmo, la voglia di fare conoscere i propri autori, sono armi che conferiscono incisività a volte maggiore rispetto ai grandi nomi.
Non ti va di attendere per mesi altre risposte?
C’è sempre la strada del self-publishing.
Qui i “duri e puri” storceranno il naso. Ovviamente ciascuno è libero di fare come crede, ma secondo me uno degli elementi che penalizza il mondo editoriale italiano è proprio questa visione molto chiusa e datata dell’editoria. Tra l’altro essere prevenuti nei confronti dell’autopubblicazione denota anche scarsa conoscenza della storia della letteratura, visto che grandissimi scrittori sono ricorsi a questa soluzione per farsi conoscere. Ne cito solo alcuni: Edgar Allan Poe, Charles Dickens, Goethe, Schiller, Tolstoi, Proust, Gabriele D’Annunzio.
Credo che un libro, se è buono, resti tale sia che venga pubblicato in cartaceo che in ebook, che sia un progetto seguito da un editore o che si tratti del risultato del self-publishing.
Tra l’altro, al giorno d’oggi il fatto che un libro sia pubblicato in cartaceo e da una casa editrice non è garanzia di qualità: io che esploro il mondo editoriale con la curiosità di scoprire nuovi autori e bei libri poco conosciuti, ho trovato testi stimolanti o scadenti in eguale misura tra libri cartacei e digitali, tra pubblicazioni di case editrici e di self-publisher. Quindi, accantonando ottusi pregiudizi, l’importante è che il progetto-libro sia realizzato seriamente e che il risultato sia di buon livello. Perché se per l’editore l’obiettivo ultimo è quello di vendere il libro, per l’autore è principalmente quello di farlo leggere (tanto lo sai che scrivendo libri, in Italia, non diventerai mai ricco). Nel momento in cui i lettori avranno modo di conoscere e apprezzare il tuo libro, su qualsiasi supporto sia stato pubblicato, se è valido farà strada da sé col passaparola, tuttora una delle tecniche di marketing più efficace.
Non c’è un’editoria di serie a e una di serie b, e occorre sapere sfruttare appieno tutti gli strumenti che la realtà attuale ci offre per fare conoscere ai lettori il nostro libro.