Pubblicare un libro: la promozione

Finalmente hai il tuo libro tra le mani, obiettivo raggiunto! E invece no, mi dispiace darti una cattiva notizia, ma il grosso del lavoro inizia ora.
Perché un libro ha senso di esistere solo se viene letto e affinché questo avvenga è necessario che le persone sappiano che esiste. Quindi occorre promuoverlo. Se poi il tuo piano prevede anche di fare i soldi con le vendite, la promozione deve essere ancora più capillare. Anche se, per onestà intellettuale, ti devo dire che raramente la vendita di un libro porta a grandi guadagni, al massimo un’entrata decorosa, ma dimentica immagini da film americano con lo scrittore straricco, che in Italia è fantascienza.
Tornando alla promozione, è necessaria sia che tu abbia autoprodotto il libro, sia che sia stato pubblicato con una casa editrice: anche gli editori infatti che investono molte risorse nel marketing – cosa che, spiace doverlo dire, non è così scontata – fanno affidamento sull’impegno promozionale da parte dell’autore.
Come si promuove un libro?
Puoi muoverti su più fronti, ma prima di tutto devi avere ben chiaro cosa non fare: non tentare di venderlo a chiunque incontri sulla tua strada, non parlarne sui social dieci volte al giorno, non portatene sempre dietro delle copie tirandole fuori in qualsiasi occasione anche la meno opportuna. Così otterrai sicuri effetti negativi e forse perderai persino qualche amico.
Le presentazioni, in libreria e biblioteca o in luoghi alternativi, rimangono tuttora uno degli strumenti di promozione più validi perché i lettori amano interagire direttamente con gli scrittori. Bisogna organizzarle bene, però, fare gli inviti per tempo e comunicarlo con anticipo alle testate locali, e avere un atteggiamento fatalista perché anche quelle organizzate alle perfezione a volte, per cause diversissime, possono risolversi in un flop.
I social sono alleati efficaci nella promozione, ma vanno usati con misura e originalità affinché funzionino davvero.
Anche aprire un sito o un blog è molto utile e anche in questo caso vale quanto detto per i social.
Occorre quindi progettare una strategia di comunicazione, con uno stile personale e calibrato per il target di pubblico che desiderate raggiungere.
Poi ci sono le recensioni, le interviste, ecc. ma se non avete una vaga idea di come lavora un ufficio stampa è meglio affidarsi a quello della vostra casa editrice oppure – se siete dei selfpublisher – chiedere una consulenza a chi è competente.
Mi fermo qui anche se di spunti di lavoro ce ne sarebbero tantissimi. Se ti interessa che approfondisca il tema scrivilo nei commenti.