Una farfalla con le stampelle. Correre nel silenzio di Clara Piacentini

Questo è un piccolo grande libro prezioso. Piccolo solo di dimensioni e per numero di pagine, dimostrazione che non è la lunghezza di un testo che ne conferisce valore ma ciò che esso esprime e racchiude.
La scrittura si sviluppa su due piani che procedono paralleli e si intersecano a tratti nella stessa riflessione. Il primo percorso analizza con lo stile del saggio come il disabile è stato percepito nella letteratura dall’antichità ad anni più prossimi a noi. Il secondo percorso, invece, è una delicata scrittura biografica in cui l’autrice ripercorre la propria storia confrontandosi con la disabilità: la presa di coscienza, l’accettazione, la reazione per evitare di essere collocata in un ruolo che le sta stretto. Il rifiuto di vedersi ed essere vista come una creatura fragile e vulnerabile, la dimostrazione che l’intelligenza e la caparbietà possono molto più dei muscoli e della forza fisica, a volte.
Al di là della piacevolezza della lettura, delle interessanti notazioni letterarie mai scontate, il libro offre un punto di vista alternativo, fa nascere riflessioni che partendo dalla disabilità percorrono però anche altre strade: il silenzio, la sofferenza, la ribellione.
E persino il titolo, a mio avviso, si presta a una piccola analisi, possibile però se si conosce l’autrice. Perché “Una farfalla con le stampelle” è sì descrittivo della delicata grazia dell’autrice, ma è “Correre nel silenzio” che esprime la forza e la determinazione racchiuse in questa donna coraggiosa e anche un po’ temeraria.

Una farfalla con le stampelle. Correre nel silenzio
Clara Piacentini
(Ed. Mimesis/Accademia del silenzio, 2018)