Le newsletter che funzionano

I soliti detrattori da qualche tempo stanno prefigurando l’agonia delle newsletter. Ma le loro previsioni sono clamorosamente errate perché le newsletter non hanno mai goduto di così buona salute come oggi.
Un certo tipo di newsletter, almeno.
Di sicuro non quelle che si limitano a elencare in poche frasi senza carattere qualche nuovo prodotto, uno sconto o altre informazioni che il lettore può trovare identiche sul sito o i social del mittente.
Le newsletter che funzionano offrono al lettore esperienze e/o contenuti pensati apposta, una narrazione ad hoc, sono un canale di comunicazione privilegiato che permette di creare un legame con il lettore più stretto rispetto al sito e meno “mordi e fuggi” dei social.
Ovvio che se il mittente è un brand, un professionista, un’azienda, ecc. all’interno della newsletter è logico trovare informazioni su prodotti, servizi, novità, promozioni o sconti, ma devono essere inclusi in un contesto più ricco e articolato.
E anche le newsletter di siti o blog personali non si possono limitare a riportare un sunto degli ultimi post.
Le newsletter che funzionano sono quelle che hanno una loro voce precisa, uno stile che le rende diverse da tutte le altre. Non importa se sono brevi e sintetiche o lunghe e dense di contenuti, confidenziali o formali, piene di emoticons e gif oppure minimal. L’importante è che rappresentino il mittente, che escano dal coro di tante mail stereotipate che sembrano fatte con lo stampino.
Scrivo tutto ciò non certo come esperta di newsletter, per la metodologia leggete i libri e il sito di Alessandra Farabegoli o degli altri bravi professionisti della comunicazione “via mail”, ma come grande fruitrice di newsletter. Sono iscritta alle più disparate, dall’aggiornamento professionale, a quelle di blog personali, dalle newsletter di brand che amo a quelle di informazione generale. Cosa hanno in comune? Che è un piacere leggerle, altrimenti non mi sarei iscritta.
E a proposito di newsletter, ho deciso di fare un grande passo relativamente alla mia. Sono riservata, chi mi segue sui social sa che non racconto molto di me e se lo faccio è in maniera piuttosto vaga. Ho accennato a un grande cambiamento che sta attraversando la mia vita. Ebbene di quel cambiamento racconterò in modo più esplicito nella newsletter. Non certo per essere autoreferenziale, ma perché penso che parlare della mia esperienza possa essere di ispirazione o utilità ad altri.
Se sei già iscritto alla mia newsletter, lunedì riceverai quindi la prima “puntata” del nuovo corso. Se ancora non lo sei puoi rimediare iscrivendoti a questo link.
(Photo by Bundo Kim on Unsplash)