Fondamenta degli incurabili di Iosif Brodskij

Iosif Brodskij, premio Nobel per la letteratura nel 1987, scriveva principalmente poesia, ma tra le sue opere c’è anche questo libricino che esprime tutto il suo amore e la sua fascinazione per Venezia.
Forse perché era originario di un’altra città d’acqua, San Pietroburgo (ma quando vi nacque nel 1940 era chiamata Leningrado), frequentò spesso Venezia, ci andava almeno una volta all’anno, e non si trattava di un viaggio da nulla visto che negli anni ’70, dopo cinque anni di lavori forzati, era stato espulso dalla Russia e si era stabilito negli USA.
In Fondamenta degli incurabili Brodskij offre un ritratto vivido e tridimensionale di Venezia, riesce a raccontare la sua grandiosità, la sensualità di questa città unica e anche la sua faccia un po’ decadente di bellezza che comincia sfiorire. Si percepisce che è un poeta dalla capacità di descrivere non solo i luoghi ma le emozioni che essi suscitano, in modo tangibile.
Guida il lettore in un vagabondaggio tra calli, palazzi, chiese, personaggi, senza una trama, senza una cronologia. Solo suggestioni, affreschi di momenti.
Venezia accentra, raccoglie, irradia arte, cultura, letteratura, poesia, filosofia e vita. Tutto ciò Brodskij lo ha colto sin dalla sua prima visita alla città e lo esprime con efficacia e passione attraverso le sue parole.
Io che ho l’abitudine di mettere segnalibri ai brani che mi colpiscono, avrei riempito il volumetto di post-it. E vi consiglio caldamente di leggerlo perché non è facile dare l’idea di questo piccolo tesoro.
Lascio giusto un breve brano, un assaggio che rende l’idea:
“[…] acqua è uguale a tempo, e l’acqua offre alla bellezza il suo doppio. Noi, fatti in parte d’acqua, serviamo la bellezza allo stesso modo. Toccando l’acqua, questa città migliora l’aspetto del tempo, abbellisce il futuro. Ecco la funzione di questa città nell’universo. Perché la città è statica mentre noi siamo in movimento. La lacrima ne è la dimostrazione. Perché noi andiamo e la bellezza resta. Perché noi siamo diretti verso il futuro mentre la bellezza è l’eterno presente. La lacrima è una regressione, un omaggio del futuro al passato. Ovvero è ciò che rimane sottraendo qualcosa di superiore a qualcosa di inferiore: la bellezza all’uomo. Lo stesso vale per l’amore, perché anche l’amore è superiore, anch’esso è più grande di chi ama”.

Fondamenta degli incurabili
Iosif Brodskij
(Adelphi, 1989)