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Come si scrive una tesi di laurea: la guida completa

La progettazione e scrittura di una tesi di laurea (triennale o magistrale) è un momento molto importante, significativo. Finalmente stai per completare un percorso di studi e questo ultimo impegno ti separa dalla sospirata laurea.Quali sono i passaggi da seguire per portare a termine l’impresa?In questo articolo ti accompagnerò passo passo nelle varie fasi del lavoro e vedrai che riuscirai tranquillamente a raggiungere l’obiettivo, con un poco di dedizione e pazienza.Ogni polo universitario ha le sue linee guida relativamente alle tesi (che a volte variano persino da facoltà a facoltà), inoltre l’approccio al lavoro cambia a seconda del tipo di

Come si scrive una sinossi efficace

La sinossi è il biglietto da visita del tuo manoscritto. Di solito è la prima cosa che legge l’editore a cui ti sei proposto o l’agente a cui vorresti affidarti e sulla base della quale decideranno se sfogliare il manoscritto oppure cestinarlo.Deve incuriosire, interessare, dare un’idea del libro ed essere convincente.Il tutto in poche righe (una cartella al massimo in cui però devono trovare posto anche le tue sintetiche note biografiche).Si tratta di una bella sfida, spesso è la sola carta che puoi giocare e devi saperlo fare bene.Una sinossi non è una quarta di copertina: lascia da parte slogan

IN DE FINITO Del verbo viaggiare di Maria Lucia Rametta

Gianluca Gotto dice che “Il viaggio nella sua forma più pura è scoprire il mondo mentre si scopre se stessi” e secondo me Maria Lucia Rametta incarna proprio questo tipo di viaggiatrice, quella vera, quella pura.Per lei il viaggio è un’esperienza che coinvolge i sensi e l’anima, una scoperta dei luoghi, della loro essenza, della gente che quotidianamente li vive. Si percepisce tutto questo nel suo esordio letterario, “IN DE FINITO Del verbo viaggiare“, un diario che racconta il viaggio intrapreso in camper dall’autrice, il figlio adolescente e un suo amico, e la gatta Bibi, dall’Italia al Portogallo e ritorno,

I quattro errori di ortografia più diffusi

L’elenco degli errori di ortografia che noto ogni giorno sui social, nelle mail, nei siti e – purtroppo – anche in giornali e riviste è abbastanza lungo, ma voglio concentrarmi sui quattro che vedo ripetuti più spesso anche da persone che scrivono per lavoro come giornalisti, blogger, copywriter, autori, traduttori.Immagino che coloro che li compiono ritengano che si tratti di sviste oppure pignolerie senza importanza, invece si tratta di veri errori di ortografia come scrivere “a” senza “h” nel caso del verbo avere.Sono sicura che la maggior parte delle persone non li noti, ma i pochi che lo fanno provano

Otto libri nordici da leggere a Natale

Il Natale è una delle festività più sentite nei paesi del Nord Europa e, a quanto pare, ha ispirato spesso gli scrittori di quest’area geografica. Ecco allora otto libri che evocano le atmosfere del Natale e del lungo inverno nordico. Il pastore d’Islanda di Gunnar GunnarssonOgni anno, la prima domenica d’Avvento, Benedikt si mette in cammino, insieme al cane Leó e al montone Roccia, per portare in salvo le pecore disperse tra i monti dopo il raduno autunnale delle greggi. In paese li chiamano la «santa trinità» e rispettano il coraggio dell’unico uomo che non ha paura di sfidare le

5 dicembre, la notte dei Krampus

Demoni terrificanti rompono il silenzio della fredda notte alpina spaventando bambini e adulti che intrepidi attendono il loro passaggio.Sono i Krampus, tradizione millenaria che si celebra nei territori delle Alpi che storicamente facevano parte del Tirolo e della Carinzia: Trentino Alto Adige, Austria, Baviera, Svizzera, Slovenia, Croazia, Veneto (Cadore) e un angolo di Friuli, la Valcanale.La leggenda racconta che San Nicola, vescovo di Myra (da qui l’alto cappello e l’abito rosso, adattamenti della mitria e della veste vescovile) sconfiggesse un demone chiamato Krampus facendone il suo servitore. Così il 5 dicembre, giorno in cui si festeggia San Nicola, egli all’imbrunire

Le donne di Moarhof

Ho provato, grazie all’intelligenza artificiale, a dare un volto alle donne della stirpe dei Moar, protagoniste del mio nuovo romanzo “Nella tempesta il bosco canta”.In effetti sono risultate tutte molto belle, ma è difficile ottenere immagini con “difetti” usando l’AI a meno di non essere esperti nella somministrazione delle istruzioni (cosa che io non sono).Comunque il risultato mi sembra soddisfacente e ho già la mia preferita. Indovina chi è? LE DONNE DI MOARHOF Agata Moar, la stregaEmilia Puecher in Oberosler, la capostipiteEmma Moar, la zoppaAnna Moar in Petri, la cantastorie degli antenatiCattarina Petri in Caser, la madre della trisavolaIngrid Caser

Due tecniche infallibili per scrivere un testo efficace

Esiste una ricetta infallibile per scrivere un testo efficace, un post o un articolo che esprimano con chiarezza i concetti, raggiungano l’obbiettivo di comunicazione che vuoi ottenere, e offrano a chi legge le informazioni fondamentali con chiarezza.Voglio condividere queste due tecniche con te.Amo la sintesi, con poche parole ben studiate si trasmette l’essenza di un concetto, non si rischia di essere dispersivi e si ha una maggiore garanzia che l’interlocutore colga con chiarezza il messaggio.Ma sintesi non significa ermetismo: ci sono concetti che possono essere espressi in tre parole e altri, più complessi, che richiedono periodi articolati.Fino a poco tempo

Scrivere fa bene

Scrivere fa bene al nostro corpo e alla nostra mente. Proprio l’atto fisico, intendo.Infatti quando scriviamo, a mano ancora di più, codifichiamo emozioni e sentimenti in simboli, cioè l’alfabeto. Organizziamo i simboli in parole, frasi, periodi. Diamo una struttura ordinata alle nostre idee e sensazioni. Per questo gli effetti della scrittura sono considerati benefici tanto quanto quelli della meditazione.Pennebaker, uno psicologo americano famoso per avere ideato la writing therapy, sostiene che organizzando con la scrittura eventi e sentimenti, strutturandoli in un discorso compiuto, vediamo e sentiamo ciò che ci accade sotto una luce più obiettiva, smettiamo di rimuginarci su alimentando

Le Opzioni del 1939 in Trentino Alto Adige: un terribile inganno

Nell’ottobre del 1939, in virtù di un accordo tra Regno d’Italia e Terzo Reich, vennero decretate le Opzioni: gli appartenenti alla popolazione di lingua tedesca del Trentino Alto Adige, inclusi cimbri, mocheni e ladini, furono obbligati a scegliere se rimanere cittadini italiani, rinunciando alla propria cultura, alla madre lingua e forse anche ai propri beni (si vociferava che se avessero accettato sarebbero stati trasferiti al Sud Italia), oppure vendere terreni e masi al governo tedesco e trasferirsi nei territori del Terzo Reich dove sarebbe stato assegnato loro un terreno e una casa simili a quelli ceduti. Le cose però andarono