Comunicare: la ricetta vincente? Trova il tuo stile

Sapere comunicare bene il proprio brand, prodotto, servizio, progetto è sempre stata la chiave del successo. Non solo oggi, nell’era digitale, ma da che mondo è mondo, con gli strumenti che ogni epoca storica offriva. Pensate ai venditori delle botteghe o del mercato che per secoli hanno richiamato gli acquirenti decantando la propria merce con vari approcci, pensate alle meravigliose pubblicità sui giornali a cavallo di Ottocento e Novecento e anche alle iscrizioni pubblicitarie che sono state trovate in vari siti di scavi risalenti all’epoca romana. Si comunicava secondo la moda del tempo, ma c’erano quelli controcorrente che lo facevano in maniera originale, personale, diversa da tutti gli altri.
Anche nel mondo attuale, benché fioriscano  i manuali delle 10 regole invincibili per una comunicazione perfetta, chi si è avvicinato a questo ambito, chi ci lavora, sa che non esiste una ricetta valida per tutti. Possono essere codificati dei modelli (se vuoi fare il figo chiamali canva) ai quali ispirarsi, ma se fai bene il tuo lavoro sai che ogni soggetto di cui  parlare è diverso, che lo stile da usare deve essere costruito attorno a esso come un abito su misura. E prima di questo, sai che chi comunica deve essere convinto della validità di ciò di cui parla, o almeno – se lo è – la comunicazione risulta più efficace.
Tutti elementi importantissimi. Però in tanti anni di lavoro in questo settore ho imparato un’altra cosa: puoi studiare  le tecniche di comunicazione dei “guru” del settore, di quelli che hanno un successo planetario, e sì, ti potranno essere utili, ma devi trovare il tuo stile e non è detto che segua la corrente del momento. Se la guerilla marketing funziona in generale, non è detto che sia adatta a te. Se la regina di Instagram fa decine e decine di stories al giorno mostrandosi in primo piano da appena sveglia a quando va dal dentista e raccogliendo così una community smisurata, non è detto che la stessa cosa funzioni per te. E soprattutto –  continuiamo a usare l’esempio delle stories – se non te la senti di metterci la faccia, o almeno non in maniera intensiva, perché parlare in video ti mette a disagio, non vuol dire che la tua comunicazione risulterà meno efficace. Non c’è niente di più dannoso dell’emulazione mal riuscita. Puoi trovare strade diverse e originali per dialogare con i tuoi follower, o quelli del soggetto di cui parli. L’importante è che tu creda in ciò che racconti e che lo fai nei modi che ti vengono più naturali e spontanei.

(Photo by Pavan Trikutam on Unsplash)