Agnese di Liliana Casadei

Agnese è curiosa, le piace osservare gli altri, entrare nelle loro vite, provare a leggere oltre la prima impressione. Per questo le piacciono i libri e la scrittura. Per questo decide che la professione migliore per indagare nelle vite altrui sia quella del criminologo.
Così si iscrive a questa facoltà anche se comporta il trasferimento a Genova. Ed è proprio il B&B che la ospita come studentessa fuori sede a divenire il “campo d’azione” delle sue scorribande speculative. I vari ospiti della struttura sono davvero interessanti da osservare, chi più chi meno la lascia entrare nella propria vita raccontandole di sé. Ma in quel luogo Agnese si muove a suo agio, lei un po’ schiva e solitaria. Nascono amicizie e anche – forse – una storia d’amore?
L’esperienza fuori casa la aiuta a vedere sotto una nuova luce anche la propria famiglia, l’adorata nonna ex diva brillante e ora ai ferri corti con la propria vecchiaia, la madre energica e votata agli altri, il padre troppo preso dal suo ristorante. E le insegna a conoscere meglio anche sé stessa.
Ma in questa vicenda all’apparenza tranquilla come acqua di lago, improvvisamente tutto si ingarbuglia prendendo una china che potrebbe rivelarsi drammatica.
Liliana Casadei, con la sua scrittura nitida ed essenziale, pone i riflettori come al solito su personaggi un po’ ai limiti, un po’ perdenti. Tuttavia in realtà, e forse proprio per questo, molto sfaccettati e interessanti perché nessuno è mai quello che appare, spesso siamo un mistero pure per noi stessi.

Agnese
di Liliana Casadei
(Scatole Parlanti, 2019)