Otto libri nordici da leggere a Natale

Il Natale è una delle festività più sentite nei paesi del Nord Europa e, a quanto pare, ha ispirato spesso gli scrittori di quest’area geografica. Ecco allora otto libri che evocano le atmosfere del Natale e del lungo inverno nordico.

Il pastore d’Islanda di Gunnar Gunnarsson
Ogni anno, la prima domenica d’Avvento, Benedikt si mette in cammino, insieme al cane Leó e al montone Roccia, per portare in salvo le pecore disperse tra i monti dopo il raduno autunnale delle greggi. In paese li chiamano la «santa trinità» e rispettano il coraggio dell’unico uomo che non ha paura di sfidare le intemperie per un gesto di misericordia. Questo romanzo, che nel suo semplice racconto diventa parabola universale e si sofferma sui valori principali dell’uomo, è un classico della letteratura nordica (pare che abbia ispirato Hemingway nella creazione de Il vecchio e il mare), considerato in Islanda il vero canto di Natale.

Selma Lagerlöf, Premio Nobel nel 1909, “la più grande scrittrice dell’Ottocento” secondo Marguerite Yourcenar, doveva amare particolarmente il Natale perché gli ha dedicato ben tre libri.

La notte di Natale
Una raccolta di storie tratte dai vangeli apocrifi e dalle leggende conosciute nei suoi viaggi in Italia e in Oriente. Novelle poco ortodosse e molto moderne per l’epoca accomunate da personaggi che in qualche modo vivono un’epifania, una trasformazione, passando dalla cruda realtà alla riscoperta dell’amore e della solidarietà.

La leggenda della rosa di Natale
Fiabe e leggende dell’antica Svezia, storie intrise di poetica magia ma anche di ineludibile realtà. E nel loro semplice svolgersi c’è sempre un sottotesto che fa riflettere.

Il libro di Natale
Anche in questa raccolta di fiabe e leggende la protagonista è la tradizione nordica e le storie da raccontare seduti attorno al camino, nelle sere di luci e profumi delle feste natalizie.

Il libro dell’inverno di Tove Jansson
In questo racconto autobiografico l’autrice rievoca l’inverno bianco del Nord, la neve fitta che sommerge il paesaggio finché nessuno più ricorda cosa c’era sotto, una calda stufa di maiolica, il mondo speciale in cui è cresciuta, tra le sculture del padre e le illustrazioni della madre. E tra i ricordi di Tove bambina c’è anche l’eccitazione del Natale, il suo bagaglio di amore e aspettative, e la tranquillità dei giorni dopo, “quando si è ricevuto il perdono per tutto quanto e si può ridiventare come al solito”.

L’Oratorio di Natale di Göran Tunström
Victor Nordensson, famoso musicista, torna dopo tanti anni a Sunne, la piccola città svedese dov’è nato, per dirigere l’Oratorio di Natale di Bach con un’orchestra di dilettanti. Ha accettato per pagare un debito con il passato, realizzare il sogno di qualcuno che non c’è più e ritrovare le sue radici. «Cattedrali di sogni e di idee, dice Tunström, si nascondono dietro l’apparente banalità della vita, cattedrali che si innalzano verso quella luce e quella speranza che risuonano per tutto il romanzo nella musica di Bach».

Il viaggio di Elisabet di Jostein Gaarder
Joakim ha comprato un calendario dell’avvento con ventiquattro caselle. Ma capisce subito che c’è qualcosa di misterioso: apre la prima finestrella e si ritrova lontano nel tempo e nello spazio in mezzo ad angeli, pecore, imperatori e personaggi biblici. E il calendario inizia a raccontargli l’incredibile storia di Elisabet e del suo viaggio verso la Terrasanta.

Racconti d’inverno di Karen Blixen
Dalla quarta di copertina «Karen Blixen finì di scrivere questi Racconti d’inverno nel 1942, quando due suoi libri – le Sette storie gotiche e La mia Africa – erano già stati accolti trionfalmente nel mondo. La Danimarca era allora sotto l’occupazione tedesca, così la Blixen dovette portare il manoscritto all’ambasciata inglese a Stoccolma, perché lo spedissero negli Stati Uniti. Come garante, diede il nome di Churchill. Seppe del loro grande successo solo verso la fine della guerra, quando cominciò a ricevere molte lettere di soldati americani, che avevano letto il libro nell’edizione per l’esercito».