I quattro errori di ortografia più diffusi

L’elenco degli errori di ortografia che noto ogni giorno sui social, nelle mail, nei siti e – purtroppo – anche in giornali e riviste è abbastanza lungo, ma voglio concentrarmi sui quattro che vedo ripetuti più spesso anche da persone che scrivono per lavoro come giornalisti, blogger, copywriter, autori, traduttori.
Immagino che coloro che li compiono ritengano che si tratti di sviste oppure pignolerie senza importanza, invece si tratta di veri errori di ortografia come scrivere “a” senza “h” nel caso del verbo avere.
Sono sicura che la maggior parte delle persone non li noti, ma i pochi che lo fanno provano un brivido di fastidio.

Sì oppure si?

, con l’accento grave, è un avverbio di affermazione e si usa quando occorre confermare un concetto.
Esempio: Sì, stasera esco con te.
La mamma ti ha detto di sì.

Si, senza accento, è invece un pronome riflessivo
Esempio: Maria si è tagliata con la carta
Giovanni si crede invincibile.

Quindi usare il sì affermativo senza mettere l’accento è un errore.

Come usare da o dà?

, con l’accento grave, è la terza persona singolare del verbo “dare”.
Esempio: Questo rumore mi dà fastidio.

Da, senza accento, è invece una preposizione semplice.
Esempio: Vengo da casa.
A carnevale mi travestirò da strega.

Usare “da” senza accento come terza persona singolare del verbo “dare” è un errore.

Piuttosto che non è una congiunzione!

Piuttosto che è una locuzione che ha lo stesso significato di “anziché”, “invece di” e si usa per indicare la preferenza tra due cose (Es. Preferisco camminare piuttosto che correre) oppure all’inizio di frasi avversative e comparative (es. Piuttosto che annoiarmi alla tua festa, preferisco stare a casa).
NON è una congiunzione! Quindi è sbagliato utilizzarla come sinonimo di “oppure”. La frase “non so se andare al mare piuttosto che in montagna” è errata.

Quando si usa la d eufonica?

In questo caso non si tratta di un errore ma di una bruttura incommensurabile. Non può essere segnato col rosso dall’insegnante, ma stilisticamente è meglio evitarlo.
La d eufonica va aggiunta alla preposizione “a”, alla congiunzione “e”, alla disgiuntiva “o” solo se la parola successiva inizia con la stessa vocale (es. ed è, ad andare, ecc.)
Negli altri casi non si usa.
Unica eccezione la locuzione “ad esempio”. Che comunque è bruttarella pure lei e si può sostituire con il più aggraziato “per esempio”.

Conoscevi queste nozioni di ortografia? Quali altri errori ti fanno venire i brividi?