C’è chi si piega a compromessi che gli permettono di avere una vita “di successo” secondo gli standard sociali, e chi i compromessi li rinnega e si costruisce una vita su misura della propria anima, anche se controcorrente.È quello che accade ai quattro fratelli Beltrami, tutti tra i cinquanta e i sessant’anni, uniti da un’infanzia serena e dalla discutibile tradizione di famiglia di imporre nomi della tradizione greca antica.Clitennestra, detta Ciccia, vive a Londra e lavora nell’alta finanza. Anfio è un luminare dell’oncologia, Ermenegildo, detto Gildo, (no, non è un nome greco, ma questa è un’altra storia) un avvocato della
Il suono della solitudine. Piccole storie da raccontare a te stesso di Michele Marziani si legge in meno di due ore ma contiene una vita intera. Questo piccolo libro infatti è una sorta di manifesto del Marziani-pensiero e della filosofia di vita che lo scrittore ha elaborato nel corso degli anni e con le esperienze che inevitabilmente, per il solo fatto di essere al mondo, ci determinano. Ma il libro, che fa parte della collana Piccola filosofia di viaggio di Ediciclo Editore, è anche una specie di memoir in cui Marziani racconta i momenti salienti della sua biografia, quelli che
In certi casi la vita ci riserva delle svolte inaspettate, che possono stordire oppure dare una nuova sferzata di energia, o entrambe le cose. È quello che accade a Pablita O’Connor, vedova sessantenne che vive nelle Alpi piemontesi e si porta dietro un nome ingombrante. Nome che è il ricordo più vivo dell’amato padre, Malachy O’connor, partito dall’Irlanda nel 1936 per combattere accanto agli antifascisti durante la guerra di Spagna e finito, poi, a fare il partigiano sui monti dell’Ossola. Proprio per percorrere le tracce lasciate dal padre, per capire qualcosa di più delle proprie radici, Pablita parte per un